Questa mi piace raccontarla … stavo camminando insieme ad amici in Sila lungo il ruscello Tasso, nell’omonima Riserva bioetica, quando ad un tratto un mio giovane amico friulano di cinque anni ci invita a fermarci ed ascoltare in silenzio “il concerto di musica classica del ruscello”..

I ruscelli della Sila sono una fitta rete di corsi d’acqua che serpeggiano attraverso l’altopiano, contribuendo in modo significativo alla bellezza del paesaggio ed offrendo scorci suggestivi e angoli di natura incontaminata.
Molti ruscelli nascono dalle sorgenti situate sulle vette più elevate della Sila, alimentati dallo scioglimento delle nevi e dalle precipitazioni. I ruscelli silani si snodano attraverso boschi rigogliosi di conifere (soprattutto pino laricio) e faggete secolari, creando spesso piccole valli e radure. Il loro corso è generalmente tortuoso e caratterizzato da piccole cascate, rapide e pozze d’acqua cristallina.
Molti di questi ruscelli confluiscono in torrenti più grandi e, infine, alimentano i tre principali laghi artificiali della Sila: Arvo, Ampollino e Cecita e sono vitali per il mantenimento del livello e della qualità dell’acqua nei laghi della Sila, importanti riserve idriche e habitat per numerose specie.
Nei ruscelli vivono diverse specie di trote, la salamandrina dagli occhiali (endemica dell’Appennino meridionale), il tritone italiano, la rana appenninica e diverse specie di insetti acquatici (effimere, tricotteri, plecotteri). Le aree ripariali sono frequentate da uccelli come il germano reale, la ballerina bianca e diverse specie di passeriformi. Non è raro avvistare anche mammiferi come la lontra (specie protetta) e diverse specie di mustelidi.
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